Ripartono le interviste di UISP ad allenatori, giocatori, presidenti, atleti che fanno parte dei nostri campionati di calcio. Oggi abbiamo raggiunto telefonicamente Davide Pagano, tecnico del Real Quezzi (Campionato del Lavoratore Categoria 2) e dell’R.Q.Z. Autosoccorso Riotti (Campionato Over 40).
IL REAL QUEZZI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO – “L’obiettivo non è tanto risalire, ma dopo tanti anni – sono diciannove anni quest’anno – è divertirsi. Abbiamo fondato questa squadra con tanto amore, tanta dedizione, e vorrei divertirmi provando a giocare. Abbiamo perso alcuni ragazzi che erano con me da più di dieci anni. Così quest’anno anno mi sono detto: “Cerchiamo di riunire degli amici, delle persone che abbiano giocato a pallone, e di ricreare quel gruppo positivo, senza l’aspettativa di vincere. Logicamente questo senza cercare di “sbracare”, perché se le perdi tutte divertirsi è difficile. L’obiettivo principale resta sempre divertirsi: la gente deve dimenticarsi della sua giornata negativa. L’obiettivo del campionato si crea giorno per giorno. Se inizi ad inanellare un po’ di risultati, chiaramente ti può far gola un obiettivo anziché un altro. Ma prima devi fare squadra, devi fare gruppo, e vedi se può essere vincente o meno”.
SUL LIVELLO DEL CAMPIONATO DEL LAVORATORE CATEGORIA 2 – Il Real Quezzi, in queste prime gare del 2025, è atteso da una serie di scontri diretti di alta classifica, alcuni già affrontati e superati con merito. Lo testimonia il primo posto in classifica. “Sono tutte partite diverse. Io faccio tutto seriamente: in diciannove anni ho saltato tre partite per motivi seri. Mi informo sulle squadre, sulle reti fatte, subite, sul quando le incassano, se in casa o fuori. Mi faccio film e castelli grazie all’aiuto del mio socio Schiavone, più abile di me col computer. Ogni volta devo valutare anche la mia rosa. Non voglio avere troppe persone dato che il campionato prevede undici in campo e sette in panchina. Al massimo, quindi, volevo diciotto persone. Mandare persone in tribuna mi fa piangere il cuore e voglio che tutti giochino sempre, almeno un quarto d’ora“.
L’ESPERIENZA CON UISP NEL CORSO DEGLI ANNI – “Quando ho cominciato a giocare in UISP, dopo aver giocato in Federazione, è perché avevo iniziato a lavorare, c’erano i turni, non riuscivo ad allenarmi. All’epoca c’era una frazione di persone che aveva un passato in Federazione, ma i più giovani non erano così talentuosi. Oggi ti capita di affrontare squadre dove il più “vecchio” ha 26 anni. Adesso non puoi andare avanti mantenendoti con gli allenamenti fatti in altre squadre, oggi devi fare una preparazione. E la facciamo, infatti, anche prima dell’inizio della stagione con 2/3 incontri a settimana nell’arco di un mese. Poi inserisco qualche amichevole. In settimana ci appoggiamo moltissimo alla Città Giardino, che mi permette di far correre i ragazzi e di far fare loro anche possesso palla. Ho bisogno che i ragazzi si tengano per non fare brutte figure. Oggi, ad esempio in Categoria 1, vedi partite di alto livello, con palla a terra e qualità“.
SUL CAMPIONATO OVER 40 E L’R.Q.Z AUTOSOCCORSO RIOTTI – “Il Campionato Over 40 è un altro torneo che vogliamo fare seriamente. Al lunedì facciamo un po’ di allenamento al “Fassicomo”: giochiamo un’oretta e intanto osservo i ragazzi. Dal gruppo storico ho preso un po’ di persone e ho provato a fare un campionato dove l’anno scorso siamo arrivati secondi, perdendo la finale contro una squadra davvero forte. Ho applaudito quando abbiamo preso gol in finale perché era un gol bellissimo, all’insegna della sportività. Avere tre fuori quota di movimento su sei giocatori di movimento è metà squadra e infatti quest’anno è più dura. Si sono unite due squadre e il livello si è alzato. L’obiettivo di tutto lo sport, laddove non sia un lavoro, è farti dimenticare i casini della vita. Ti devi divertire. Il divertimento della mente, assieme a quello fisico, in un gruppo fa molto. Poi in campo devi dare il massimo, ma non deve essere un assillo“.
C’è spazio nel finale di intervista anche per una sottolineatura sul rapporto tra squadre e arbitri UISP. Un ambito nel quale Davide Pagano ci tiene a sottolineare un sensibile miglioramento. “Da quando c’è Silvio come coordinatore va riconosciuto che c’è una bella collaborazione ed è giusto riconoscere l’abilità di una persona che gestisce altre persone“.