COME E QUANDO E’ NATA LA VOSTRA SQUADRA?
L’Ottica Gualducci nasce nel 2015 ma la nostra partecipazione in Uisp risale addirittura agli anni 80! Ho giocato in così tante squadre prima di diventare allenatore e …tuttofare. Insieme ai miei ex compagni con cui ero nel Don Bosco, siamo stati Italbroker, Atletico Belvedere, con cui abbiamo vinto il campionato A2 , Gas Gas Rock, FN Serramenti etc e ancora oggi qualcuno che è con noi dall’inizio resta, oltre a me che faccio il dirigente, Caminita Nino che gioca tutt’ora, Nicola Della Malva… e adesso una delle caratteriste che ci contraddistinguono è che la nostra squadra vanta molti giovani, ragazzi che vengono dal Senegal, dal Gambia, Marocco, Tunisia, che approdano a noi grazie al passaparola dei nostri giocatori. Spesso sono appena arrivati e sono ospiti nelle comunità ed è importante al fine del loro inserimento, oltre che una possibilità umana e sportiva che ritengo preziosa. Dal punto di vista sportivo, talmente preziosa che provano sempre a prenderceli ( ride anche se è la verità). Noi facciamo il possibile per andare incontro a tutti, da ogni punto di vista, anche economico e non è così facile gestire un gruppo di persone, me lo fa fare proprio l’enorme passione che ho per il calcio, altrimenti si sa, quando le cose vanno bene non ti cerca nessuno e quando vanno male, sei il primo che ne risponde, ma gioco da quando avevo sette anni e dopo una partita della Sampdoria campionato de Martino, insieme ad altri bambini , scesi a tirare due calci e venni subito reclutato per i pulcini della Samp. “Portati un sacco con la tua roba” mi dissero , allora non c’erano mica le borse sportive …e da lì ho sempre giocato.
COSA SIGNIFICA PER VOI PARTECIPARE AD UN CAMPIONATO AMATORIALE?
Dopo aver subito un intervento al tendine di Achille, pensavo di non poter più giocare, invece, ricevuto il benestare dal medico, ho pensato di formare insieme ai miei ex compagni di federazione, una squadra amatoriale, proprio per riuscire a continuare a praticare insieme ad uno zoccolo duro di persone su cui puoi sempre contare, che ti danno lo stimolo ad andare avanti.
QUALI SONO LE MAGGIORI DIFFICOLTA’ IN UN CAMPIONATO AMATORIALE?
Ehhh…non è facile perché tante persone danno la disponibilità, poi però non sono in grado di mantenere l’impegno preso e spariscono, di conseguenza i costi dei tornei o per affittare i campi ad esempio, ricadono su quelli che restano e insomma, da organizzatore i problemi sono questi. Avrei tanti aneddoti da raccontare in proposito, tante giornate e serate passate a contattare uno e l’altro che non solo si negano ma se occorre si offendono pure…ma da noi non esiste il rancore, quando mi richiedono di giocare, si dà sempre un’ altra possibilità…siamo fatti così! Però sui campi e fuori, incontro nostri ex giocatori che mi salutano e ci ricordano con affetto e questo, tra le tante difficoltà è una soddisfazione.
OBIETTIVI PER QUESTA STAGIONE?
Avevamo cominciato molto bene, poi neanche a dirlo…qualche giocatore tra i più forti ha subito il fascino della Federazione ed è andato… adesso non è un gran momento, anche a fronte di partite ben giocate , siamo riusciti a prendere dei goal all’ultimo e niente, dopo un incontro di pali, traverse, giocate e occasioni, perdiamo 1 -0: le gioie del calcio!
COSA DIRESTI PER AVVICINARE QUALCUNO AL CALCIO AMATORIALE?
Negli anni ho avuto molte occasioni e proposte per andare a giocare in altri circuiti, ma la passione per questo gioco, in un ambiente in cui sono da sempre, ha la meglio su tutto…e infatti sono sempre qui , dopo quarant’anni!
IL PIU’ BEL RICORDO IN UISP?
E’ stata molto emozionante la premiazione che ho ricevuto nell’ambito di “ Stelle nello Sport” dove si convocano ogni anno atleti di varie discipline e come giocatore amatoriale over 50 rappresentavo Uisp e avevo vinto, senza aspettarmelo. Ne ho un bellissimo ricordo. Ma anche la volta che abbiamo giocato la finale per la Coppa Disciplina nello stadio di Marassi, io ero già allenatore, peccato non averci mai giocato, ma vincere a Marassi ha sempre il suo perché. E poi tutti i ragazzi che sono passati da noi, ragazzi di tutto il mondo, persino quel gruppo di brasiliani fortissimi che infatti ci hanno fregato altre squadre, uno dopo l’altro ( ride forte) ma poi li incontri dopo anni, ti abbracciano contenti e dicono “posso venire a giocare con voi quando non lavoro?” E noi , come fanno tutti quelli con la passione per sto benedetto pallone, tra alti e bassi, amore, odio e tante grane… perdoniamo sempre!