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Voci fuori (dal) campo | La storia dell’Hammarby IF: dal legame con la Svezia all’obiettivo playoff

Proseguono le nostre interviste alle formazioni che compongono i gironi dei vari campionati di calcio targati UISP. Questa volta facciamo visita al Campionato a 7 Maschile e, per la precisione, al Girone B. Lì, a metà classifica, secondo migliore attacco e terza migliore difesa dopo tre giornate, troviamo la formazione dell’Hammarby IF Il Masetto Hamburgeria, un sodalizio di ragazzi che si conoscono dai tempi della scuola e mantengono un legame solidissimo non solo tra loro, ma anche tra loro e…la Svezia. Ce lo siamo fatti raccontare dal loro Responsabile, Daniele Mureddu.

Come è iniziata la nuova stagione?

La squadra è grossomodo quella dell’anno scorso, com’è grossomodo la stessa da diciotto anni. Il gruppo è quello originale, tranne qualche innesto fatto per le emergenze familiari e l’età che avanza. L’anno scorso siamo arrivati fino in finale e abbiamo perso la finale all’ultimissimo secondo, quest’anno abbiamo trovato un campionato rinnovato: ci sono tante squadre e più difficoltà. Il campionato è iniziato abbastanza bene, abbiamo perso la prima con il Cus che si è dimostrato una squadra molto forte, poi siamo riusciti a vincere le ultime due dilagando. Siamo in linea per raggiungere i playoff”.

L’anno scorso avete perso la finale all’ultimo secondo, però la stagione è stata molto positiva…

Noi in diciotto anni non abbiamo mai vinto nulla e non ci siamo nemmeno andati vicini. Non eravamo partiti per vincere, puntavamo a raggiungere i playoff e vedere cosa sarebbe successo. Siamo arrivati anche per il rotto della cuffia, poi lì è scattato qualcosa: abbiamo eliminato alcune squadre e anche in finale ci siamo arresi solo all’ultimo minuto di recupero, in maniera un po’ sfortunata perché avremmo meritato di arrivare ai rigori e provare a conquistare questo sogno. Era qualcosa di impensabile”.

Sono diciott’anni che giocate tutti insieme: ormai siete una famiglia?

Sì, noi eravamo amici dai tempi delle scuole e ormai abbiamo quasi tutti 40 anni. Abbiamo un legame particolare con la Svezia, siamo stati lì più volte a giocare. Abbiamo vissuto esperienze incredibili che hanno unito ancora di più il gruppo. In Svezia siamo andati a giocare otto volte, abbiamo fatto due semifinali. Arriviamo ad un passo e non lo vinciamo mai”. 

Come è nato il legame con la Svezia?

Il nostro nome è ispirato ad una squadra svedese di Serie A, l’Hammarby. Nel 2011 i tifosi di questa squadra si sono accorti di noi tramite la pagina Facebook. Hanno iniziato a contattarci, abbiamo stretto un po’ di amicizie e nel 2012 ci hanno invitato a giocare questo torneo che si gioca in Svezia a 7. Comprende tutti i gruppi della tifoseria organizzata dell’Hammarby. Quasi ogni estate dal 2012 andiamo a giocare questo torneo in Svezia. Ci permette di rinforzare il legame con la nostra casa madre. Nel 2012 la società ci ha regalato le maglie personalizzate per fare il nostro campionato. Prima che cambiasse la società, sul sito dell’Hammarby che è una polisportiva, c’era anche la sezione ‘calcio a 7’ che riporta alla nostra pagina Facebook. Siamo un caso più unico che raro. Al mondo abbiamo trovato altre due squadre in una situazione simile, una in Inghilterra e una in Argentina. Volevamo organizzare anche un triangolare, ma è un po’ complicato. Il legame con la Svezia era nato nell’estate 2007, avevamo un amico che lavorava in ambito universitario e ci aveva fatto conoscere dei ragazzi svedesi che studiavano qui a Genova. Li abbiamo portati un po’ in giro per la città, allo stadio a vedere Genoa e Samp e a vivere Genova. C’erano due ragazze molto tifose dell’Hammarby, che ha una delle tifoserie più calde del nord Europa. Ci siamo innamorati, stiamo fondando la squadra per il nostro primo campionato e abbiamo deciso di chiamarci Hammarby. Da lì è nato tutto”.

Come vi trovate con UISP?

Bene, abbiamo trovato un campionato organizzato e livellato. Le squadre sono dello stesso livello e le partite sono molto combattute. La vittoria vale due punti e quindi ti puoi concedere un passo falso e rimanere incollato al gruppo. C’è la possibilità di recuperare fino all’ultimo”.

Quali sono i buoni propositi per la stagione?

Vogliamo divertirci. Chiaramente ci piacerebbe arrivare ai playoff e far scattare quello che è scattato l’anno scorso. Se dovessimo riuscirci bene, altrimenti continueremo a divertirci, stare insieme. Siamo un gruppo che una volta al mese o ogni due mesi andiamo via tutti insieme. Vogliamo continuare a stare insieme e vivere esperienze particolari”. 

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