Proseguono le nostre interviste alle squadre dei campionati di calcio UISP sul territorio genovese e proseguiranno anche in periodo natalizio. Oggi tocca al GS 2 Settembre 1971, squadra che ha scavallato i cinquant’anni di militanza in UISP. La loro storia ce l’ha raccontata Walter Froro.
Come è andato l’inizio di campionato con la squadra ad undici?
“Noi siamo una squadra storica, ci siamo dal 1971. Facciamo Campionato a 11 e Campionato a 7. Come inizio di stagione siamo soddisfatti da entrambe le parti. Nel Campionato a 11 abbiamo vinto tre partite e pareggiate due, tra cui quella contro la prima in classifica. Domani abbiamo una partita fondamentale anche perché quest’anno è un campionato equilibratissimo, avvincente e complicato. Noi schieriamo tutti i sabati una formazione diversa in base agli impegni. Siamo un gruppo di amici che lavorano e ogni volta dobbiamo vedere chi c’è e chi non c’è”.
Invece quello con la squadra a sette?
“Questa settimana abbiamo riposato, siamo in un gruppo formato da squadre dispari. Ne abbiamo vinte tre e persa una, siamo al momento terzi. Poi ci aspetta la sfida contro il Valponte, una società storica. Si tratta un po’ della nostra bestia nera, non li abbiamo mai battuti”.
Come hai detto tu siete una squadra storica: qual è la storia del vostro gruppo?
“Io sono in questa squadra da tre anni, ci sono entrato grazie ad un mio amico – il capitano di entrambe le squadre – che ci giocava. Come squadra in passato ci sono state due promozioni dall’A2 all’A1, una volta la squadra è stata retrocessa e una si è salvata. Delle vecchie leve non c’è nessuno. Stiamo ringiovanendo di molto la rosa, siamo un gruppo di persone giovani. Più a sette che a undici. Ci divertiamo”.
Come vi trovate con UISP?
“L’organizzazione è buona, il campionato è avvincente. Nonostante sia amatoriale, il livello è buono e c’è abbastanza agonismo. L’organizzazione è buona”.
Come gruppo riuscite a vedervi anche al di fuori del campo?
“Per quanto riguarda la squadra a sette direi di sì, essendo tutti tra i 22 e i 26 anni ci vediamo e ci sentiamo anche in settimana. Ad undici, invece, molti arrivano anche da più distante. Ci sentiamo sul gruppo, ma poi ci vediamo principalmente al campo. L’età media è un pochino più alta, con gente di 35 e 40 anni con già famiglia che deve combaciare gli orari familiari con quelli delle partite. A sette, invece, c’è gente che lavora o studia ancora e ci viene più facile vederci in settimana”.
Questa domanda vale per entrambe le squadre: quali sono i vostri obiettivi per la stagione?
“Per quanto riguarda il campionato a sette, l’anno scorso l’abbiamo vinto quindi vorremmo difendere il titolo. Così come per la Supercoppa, che si è tenuta a giugno. Cerchiamo di arrivare in fondo e difendere il titolo, cercando di creare un gruppo unico. Ad undici, invece, l’obiettivo è quello di salire e andare su. Qui è ancora più importante creare un gruppo affiatato, che venga al sabato e al venerdì al campo. Cercando di creare un gruppo dove si pensi al collettivo e non al singolo. Per il campo sei lì e devi rimanerci. L’appetito vien mangiando”.
