Parte la stagione, ripartono le interviste alle nostre squadre dei campionati di calcio UISP. Iniziamo col Mizzli FC, che oggi giocherà la sua quarta partita sul campo di Sant’Eusebio, terreno di gioco degli Amatori Genova per Torre. Ecco cosa ci ha raccontato Arnold Doku.
È iniziato il campionato a 11, quali sono le prime sensazioni?
“Ci stiamo trovando molto bene rispetto allo scorso anno, ci siamo organizzati diversamente. Facciamo gli allenamenti, ci stiamo conoscendo sempre più tra di noi. Gli arbitri sembrano anche molto più decisi dello scorso anno, anche se sono gli stessi. In queste prime tre partite ci siamo trovati molto bene”.
L’anno scorso avevate fatto otto punti in tutto il campionato, quest’anno siete già a sette: le differenze sono evidenti. Dicevi degli allenamenti, cos’altro avete cambiato?
“L’anno scorso abbiamo avuto qualche lacuna, c’era forse qualche elemento – e non voglio assolutamente criticare – che non si era integrato bene con la squadra, ma non ce ne rendevamo conto. Senza allenamenti non ci vedevano spesso con i ragazzi, quindi era più complicato creare l’intesa. Da quando abbiamo organizzato gli allenamenti facciamo più uscite con i ragazzi e ci conosciamo meglio anche in campo. Abbiamo anche più tifosi e questo ci motiva a giocare di più, quando facciamo gol sentiamo il loro tifo. E’ un altro mondo. Abbiamo fatto sette punti in tre partite, non siamo contenti ma di più”.
Dopo tre partite avete uno dei migliori marcatori del campionato, Rudiger Moreira: è una vostra arma in più?
“L’anno scorso aveva giocato molto meno per discorsi lavorativi, quest’anno si è messo in forma già da giugno e i risultati si vedono. Ha esordito con un gol in fuorigioco un po’ da rivedere, ma va bene così. Si sbaglia anche in Serie A, quindi non c’è nessun problema. Poi ha fatto doppietta lo stesso giorno, quindi è molto carico. Ci sta portando anche a lui a queste vittorie e a questa felicità”.
Non vi fermate al campionato a 11, ma partecipate anche a quello a 7. Non avete ancora giocato perché era il vostro turno di riposo, però anche qui quali sono le vostre prime impressioni?
“Io ho creato il Mizzli con un gruppo di persone che avevano smesso di giocare a calcio ma che so avere lo spirito di squadra e la voglia di giocare. Essendo il secondo anno di UISP e avendo l’occasione di giocare anche a 7 l’ho sfruttata. I ragazzi erano molto contenti, si sentono ancora più parte del gruppo e ancora più giocatori sono venuti a giocare con noi. Le prospettive sono sempre quelle di divertirsi, ma anche con un po’ di competitività cercando di vincere”.
Sono due anni che fate il campionato UISP, come vi trovate?
“Inizialmente ci spaventava un pochino perché non sapevamo bene come muoverci. Anche se va detto che avevamo un po’ di esperienza, io specialmente ho organizzato un po’ di tornei. Ho visto che UISP è molto organizzata e attenta alla società, alle squadre e ai giocatori. Ci siamo trovati a casa. Se mandiamo una mail ci rispondono subito. Ci siamo voluti iscrivere nuovamente perché ci siamo trovati davvero molto bene”.
Quali consigli o cambiamenti avreste da proporre?
“Una cosa che potrei consigliare è aggiungere una Coppa, so che gli organizzatori la propongono sempre: cercare di fare un girone infrasettimanale che coinvolge A1 e A2. So che UISP è in tutta Italia, sarebbe un’idea quella di mandare i vincitori o qualche squadra selezionata da far giocare con squadre di altre regioni. Ci tengo a dire un’altra cosa che riguarda UISP: siete stati fantastici. L’anno scorso ci avete fatto partecipare al “Sic ! Cup” al centro sportivo del Genoa, un progetto molto bello. Speriamo che possano ancora esserci progetti di questo tipo”.
Un obiettivo per la stagione?
“Ho visto come è gestito UISP, io cerco di portare più squadre possibili anche se sono il presidente del Mizzli. Vedendo come mi sto trovando io e come si sta trovando la nostra società, vorrei che partecipassero più squadre e che ci fossero sempre più gironi. Noi cerchiamo di pubblicizzare il più possibile. Vorrei che fosse una cosa sempre più conosciuta. Stiamo cercando anche un fotografo per diventare ancora più virali, ma direi che siamo già sulla strada giusta”.
